Un accesso alle nostre risorse simboliche e creative
Tre percorsi per apprendere il metodo sviluppato da
C.G. Jung
È facile perdere il contatto con noi stessi nel ritmo veloce della vita quotidiana:
Ci affidiamo prevalentemente alla nostra mente razionale per organizzare in qualche modo la nostra vita.
Rispondiamo alle pressioni esterne senza ascoltare ciò che veramente desideriamo o di cui abbiamo bisogno.
Ci orientiamo agli altri per avere una guida perché non ci fidiamo fino in fondo di noi stessi.
Ci sentiamo vuoti, insoddisfatti e sopraffatti. E la nostra creatività? Sembra svanita nel nulla…
Come riconnetterci con il nostro ‘centro’ interiore e le nostre risorse?
Immagina…
Sei ancorato in un luogo calmo e stabile dentro di te.
La tua mente e il tuo intuito.
guidano insieme le tue scelte come due alleati affidabili:
scelte consapevoli, autentiche, allineate con ciò di cui hai bisogno, che desideri, in cui credi.
"Dottore, che cosa devo fare?"
"Non lo so. Non lo posso sapere. Chieda alla sua psiche inconscia!"
Questa, a grandi linee la risposta dello psicoanalista C.G. Jung alla domanda dei suoi pazienti in momenti di difficoltà. Jung parlava per esperienza personale.
Durante una profonda crisi esistenziale aveva capito che l’unico modo per uscire dalla crisi era:
lasciar emergere liberamente i contenuti del suo inconscio e entrarci in un dialogo diretto e consapevole.
Tale potente forma di introspezione psichica si è rivelata molto terapeutica.
Perché? Perché ci permette di affrontare le sfide della vita con tutte le nostre risorse interiori:
quelle consce e quelle inconsce, quelle razionali e quelle intuitive.
Ascoltare la nostra psiche inconscia
Ascoltare cosa ha da dire la nostra parte inconscia significa offrire all’inconscio la possibilità di cooperare con la coscienza.
Per esempio, riguardo a una situazione difficile che stiamo vivendo.
Il nostro Io cosciente ‘argomenta’, analizzando la situazione da un punto di vista razionale.
La nostra parte inconscia ‘parla’ in immagini, simboli, archetipi.
Nel dialogo fra la nostra parte conscia e quella inconscia si integrano in modo equilibrato le due posizioni.
Ci permette di trovare risposte non solo razionali ma più articolate e creative alla nostra situazione di crisi.

Dialogo fra conscio e inconscio

L’inconscio ‘parla’ in immagini

Cooperazione fra conscio e inconscio

Scoprire chi siamo nel profondo con l’immaginazione attiva
Jung riteneva che l’immaginazione attiva e l’espressione creativa fossero essenziali per il processo di individuazione.
Cos’è il processo di individuazione? Con questo concetto si intende il percorso psicologico e spirituale che porta verso la piena realizzazione della personalità.
È un viaggio verso una vita sempre più autentica e equilibrata: la realizzazione di ciò che siamo nel profondo.
Questa nostra unicità si esprime, però, solo quando attingiamo a tutte le nostre risorse: razionalità e intuizione, mente e ‘pancia’.
La pratica dell’immaginazione attiva
- è un processo che si svolge in uno stato di consapevolezza vigile.
- non è una tecnica di rilassamento, autosuggestione o viaggio passivo con la fantasia.
- si assume nell’immaginazione attiva una particolare postura interiore in modo da lasciar emergere immagini dall’inconscio.
- possono apparire figure archetipiche che ci parlano e a cui possiamo rivolgere le nostre domande.
- alla fine del processo dell’immaginazione attiva scriviamo, disegniamo, dipingiamo la nostra esperienza per documentarla.
Le nostre immagini interiori dipinte
rivelazioni inaspettate…
- Nella psicologia junghiana i simboli e le immagini sono messaggi cifrati che ci manda il nostro inconscio.
- Le nostre immagini dipinte condensano in modo simbolico passato, presente e futuro:
- Mostrano una visione più ampia e profonda della nostra situazione attuale, dei problemi e conflitti.
- Rendono visibili le nostre risorse e le nostre opportunità di sviluppo, già presenti in modo celato nell’esperienza attuale.
Dare forma alle immagini emerse nell’immaginazione attiva è un passaggio fondamentale: le concretizza, le rende tangibili e durature.
Mentre dipingiamo l’immagine bypassiamo il filtro razionale.
Ci connettiamo a risorse profonde che non useremmo consapevolmente.
Proprio l’immagine dipinta rivela, infatti, insight, significati, connessioni di cui non eravamo consapevoli prima di dipingerla.
Molti problemi, anche quotidiani, possono sembrare insormontabili quando li affrontiamo solo con il pensiero razionale.
L’immaginazione attiva permette di accedere a ‘soluzioni’ che non avremmo considerato.

“Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto intorno a cui l’intelletto si affanna inutilmente.”
C.G.Jung
Piccole trasformazioni con grandi effetti
Nella vita quotidiana, questa pratica si traduce spesso in gesti e azioni poco eclatanti ma profondi:
scelte allineate con noi stessi ...
anche se sono diverse da quello che gli altri si aspettano da noi
fiducia nel nostro giudizio
anche se non riusciamo a spiegare razionalmente il perché delle nostre intuizioni
connessione con il nostro Sé autentico
che ci fa comprendere ciò che ci dà gioia e serenità al di là delle maschere sociali, ruoli e aspettative esterne
La mia esperienza con l’immaginazione attiva
All’inizio ero molto scettica. Mettevo in dubbio l’autenticità delle mie immaginazioni.
Mi sembravano sottilmente manipolate dalla mia mente. Poi ho provato a fidarmi e ad andare avanti anche se una parte di me continuava a mormorare “Sarà ‘vero’ quello che vedo?”
Piano piano sono arrivate le sorprese.
Sono arrivate figure guida benevole a sostenermi. Simboli antichi ad aprire prospettive nuove.
Immagini di cui sentivo semplicemente: Questa, non avrei potuto inventarla!
La mia esperienza in sintesi: All’inizio ci è voluto un atto di fiducia. Con il tempo quel dialogo interiore è diventato sempre più naturale e familiare. Oggi, l’immaginazione attiva costituisce quel luogo sicuro che ho cercato a lungo, un’àncora, sempre disponibile, dentro di me.
Desideri anche tu imparare il metodo dell'immaginazione attiva?
Il percorso di apprendimento è diviso in tre tappe consecutive:
1. Livello
Corso base
Introduzione alle basi teoriche del metodo dell’immaginazione attiva. Integrato con esercizi pratici.
In collaborazione con Philo – Pratiche Filosofiche, Milano
2. Livello
Corso di approfondimento
Giovedì 23 ottobre e 30 ottobre 2025
Ore 20:00 – 22:15
Approfondimento di aspetti specifici del metodo.
Come gestire possibili difficoltà nella pratica.
Sono inclusi file audio registrati con immaginazioni attive guidate.
Solo per chi ha completato il 1. Livello del corso base.
In collaborazione con Philo – Pratiche Filosofiche, Milano
3. Livello
Corso intensivo individuale
Imparerai a lavorare in autonomia con l’immaginazione attiva (senza il sostegno di file audio registrati) su temi della tua vita.
Percorso intensivo in 3 incontri individuali
Un incontro introduttivo di gruppo per soli cinque partecipanti.
Solo per chi ha completato il 1. e 2. Livello, corso base e di approfondimento
Mandami maggiori informazioni non appena saranno definite le prossime date
Forse ti interessa leggere le testimonianze di alcuni partecipanti ai corsi degli anni precedenti
Una tecnica per non essere schiavo della mente
Mi è piaciuto la scoperta di una nuova tecnica per stimolare il contatto con l’inconscio per non essere schiavo della mente.
Michela Montagnani
Firenze
Il ruolo simbolico delle immagini, spiegato con chiarezza, delicatezza e passione
Mi è piaciuto l’argomento – l’imaginazione attiva e ruolo simbolico delle immagini – spiegato con chiarezza, delicatezza e passione e mi sono piaciute le esercitazioni che, pur nella loro semplicità, hanno fatto sperimentare la forza e la potenza di un lavoro con le immagini.
Giovanna Pisapia
consulente autobiografica e libroterapista, Pisa
Mi hai dato l’impressione di vivere profondamente quello di cui ci stavi parlando
Mi è piaciuta la tua presentazione del tema. È stata molto chiara, piacevole da ascoltare ed efficace. Mi ha fatto comprendere che l’immaginazione attiva può essere integrata nel quotidiano. Prima pensavo che fosse qualcosa che si poteva praticare soltanto con un terapeuta. Ne avevo una visione come di una pratica un po’ misteriosa e tu me l’hai fatta sentire vicina.
Oltre a comunicare dei contenuti tu mi hai dato l’impressione di vivere profondamente quello di cui ci stavi parlando. Traspariva dalla tua voce e dalla tua calma. Ci hai regalato non solo una pratica preziosa, ma anche un’esperienza molto piacevole e che resterà viva nel tempo. Grazie!
Daniela Obialero
Como
Mi è piaciuto lo stile informale ed autentico
Il desiderio di passare saperi senza riempire di nozioni un Power Point.
R.P.
medico specialista in psichiatria, psicoterapeuta, Venezia
Ho scoperto che posso fidarmi del mio sentire e soprattutto che sento…
Risuona in me la questione centrale del dare diritto di cittadinanza a quello che sento, a prenderlo sul serio, a prendermi sul serio.
A.C.
Frankfurt am Main
Sono rimasta stupita dalle rivelazioni delle immagini
Ho provato grande stupore nel constatare quanto si possa rivelare di noi in una immagine senza dire niente.
Ho scoperto che se ci si pone in uno stato recettivo si possono vedere molte più cose di quelle che oggettivamente ci sembra di vedere.
S.P
Firenze
Ho fatto l’esperienza diretta di quanto parlino le immagini
Ho scoperto che anche io posso avere una discreta ricchezza di immagini, cosa che sottovalutavo.
Mi ha molto colpito il fatto che nel lavoro a due mi siano state dette cose, pur senza conoscere il mio “problema”, bensì basandosi solo sulle mie immagini, che mi hanno molto aiutato a fare chiarezza. Ho scoperto quindi, facendone proprio esperienza diretta, di quanto parlino le immagini.
Ho imparato che è davvero molto molto sottile il limite tra il conscio e l’inconscio, quindi, anche quando ho paura che la mente abbia controllato l’immagine, in realtà la partecipazione del mio inconscio è sempre presente.
Monica
Bologna
Mi sono piaciuti
L’atmosfera, rilassata e coinvolgente.
Le modalità di esposizione.
I tempi: non frenetici, idonei per assorbire i tanti concetti importanti.
Le pratiche, chiare negli obiettivi, coinvolgenti nel contatto con gli altri.
Federico Vitale
Livorno
Fiducia nell’espressione attraverso il disegno
Mi è piaciuto il modo in cui tu spieghi la pratica; usi parole precise, efficaci, che mi hanno aiutato a entrare nello spirito, credo, dell’immaginazione attiva.
L’approfondimento sulla autenticità delle immagini che mi ha aiutata a rilassarmi e ad aver fiducia nella espressione attraverso il disegno.
D. O.
Torino
L’immaginazione attiva, una nuova risorsa per me anche nel quotidiano
Ho apprezzato molto il modo in cui gestisci il seminario. C’è molta accoglienza ed invito all’accoglienza nei confronti di noi stessi e questo mi ha portato ad accettare tutte le mie parti.
Poi c’è molta apertura verso le varie possibilità di quello che può o può non accadere e questo, come hai detto tu, toglie “ansia da prestazione” e ci apre allo sconosciuto senza pregiudizi (oppure con i pregiudizi, accomodati in poltrona lì buoni buoni).
Ho imparato a considerare questo strumento come una risorsa e credo che lo userò molto; voglio sperimentare questo linguaggio e portarlo nella mia vita quotidiana.
Gli esercizi sono stati molto fecondi perché ho “visto” parti di me di cui non ero consapevole oltre a vedere un movimento in corso, un “travaglio”.
Anna
Vigevano
Lasciar andare le parole, scoprire altri linguaggi
Non è stato solo un corso per approfondire il tema, ma già un’esperienza.
Ho imparato come praticare con continuità l’immaginazione attiva, che per me può essere prendermi cura di ciò che di me ha bisogno di spazio e tempo.
Ho avuto conferma che il lasciare andare le parole e utilizzare altri linguaggi mi aiuta a non andare troppo in fretta sulle cose, a stare nelle mie emozioni.
Gli esercizi mi hanno permesso in modo immediato (non mediato) di ascoltarmi e cogliere le mie voci interne e il confronto con altri mi ha aiutato sia ad esplorare la mia immagine, sia a cogliere possibili altri percorsi.
Marina
Milano
La sorpresa nel gesto del disegnare
Gli esercizi sono stati molto fecondi. Ho apprezzato in particolare la sorpresa insita nel gesto del disegnare e la possibilità di individuare nel disegno dettagli che nell’immaginazione erano confusi o inespressi.
Silvio Carta
Milano
Quanti significati anche in uno semplice schizzo!
Sperimentare nella room le indicazioni metodologiche da te fornite, constatando come un’apparente semplice immagine, schizzo o frase possa racchiudere significati molteplici, variegati, essere un varco per cogliere la complessità e la bellezza del mondo interiore.
Maria Figurelli
San Giuliano Milanese
Dopo aver disegnato mi sono sentita meglio
Mi è piaciuta molto fare l’esperienza della relazione dialogica tra conscio e inconscio, entrare nell’immagine, prenderla sul serio e coinvolgermi dialogando senza giudicare.
Dopo aver tradotto il mio stato d’animo nel disegno, mi sono sentita meglio.
Ho vissuto lo schizzo come un’àncora che mi ha aiutato ad aprire una finestra sul mio disagio, una luce tra i colori.
Lavorare in due è stato interessante. Il feedback dell’altro mi ha fatto capire meglio il significato del mio disegno e di alcuni aspetti di cui non ero consapevole.
Angelica Pistacchio
Milano
Impostazione chiara e precisa oltre che la professionalità
Le parole scandite con lentezza, con cura e con tono di voce accogliente, mi hanno dato serenità.
Ho trovato molto efficace la ripetizione delle citazioni, mi ha permesso di assimilare e comprendere meglio il tema del seminario, lasciandomi il desiderio di continuare e di approfondire questo metodo. Grazie di cuore.
Marita Brambilla
Milano
Fiducia di entrare in contatto con il mio inconscio
Mi è piaciuta la chiarezza con cui hai esposto i temi.
I tempi di tutte le attività e l’atmosfera rilassante che si è creata.
La fiducia che ci hai lasciato, nonostante il tema sia piuttosto complesso.
Ho la sensazione che si può entrare in contatto con la parte inconscia, con gradualità, rispetto e senza fretta.
Ma ho la sensazione che si possa.
Federico
ingegnere, Livorno
Una risorsa potente dentro di me
Ne ho colto solo alcuni cenni, ma intuisco che possa essere un canale per accedere a energie vitali di cui raramente colgo la presenza.
Inoltre mi è piaciuto lo stile di Corinne e il seminario nel suo insieme: prima la parte teorica, spiegata in maniera chiara e con un ritmo che mi ha permesso di seguire senza affanno. La parte pratica, con esercizi semplici e potenti e con la riflessione in gruppo. Mi sono sentita accompagnata con dolcezza.
Liana Laiti
Verona
Una prospettiva di crescita
Con competenza e passione, la voce suadente e persuasiva, sei riuscita a dare forma ad una prospettiva di crescita. Il tuo amore per Jung è contagioso… Avevo studiato Jung, che avevo amato e frequentato; ho a casa anche una bellissima edizione del Libro rosso e tu sei riuscita a dare nuova vita a questa passione.
Roberto Restelli
Varese
Chiarezza dell’esposizione, esercizi semplici e potenti
Ho apprezzato molto la chiarezza dell’esposizione. Hai fatto luce sugli aspetti fondamentali, scegliendo anche molto bene i testi di Jung per sottolineare i passaggi più significativi.
Mi sono piaciute le esercitazioni: le proposte hanno permesso di entrare subito in comunicazione tra noi, con grande semplicità e profondità (cose che apprezzo enormemente).
Mi sono “portata a casa” il prendere sul serio le immagini che emergono dall’inconscio. Il prendere sul serio il percorso di integrazione tra conscio e inconscio attraverso di esse. Grazie.
Angela Cattaneo
consulente editoriale e analista filosofa ad orientamento filosofico, Saronno (VA)
Ho imparata una postura simbolica per lasciar dialogare conscio e inconscio
Ottima l’esposizione da parte della relatrice che ha permesso una buona comprensione del complesso argomento trattato.
Sono rimasta molto colpita dalla possibilità, attraverso questo metodo e le sue varianti, di imparare a raggiungere una nuova postura simbolica che mi permetta di lasciar dialogare con più facilità conscio e inconscio per raggiungere uno stato psichico di fluidità, di mutamento, di divenire che apre a nuove possibilità, a nuove prospettive.